Made in Italy ( ph Chico De Luigi

Stefano Accorsi, 50 anni di bravura (e nuova saggezza)

Made in Italy ( ph Chico De Luigi

Sono uno dei tanti che, nel 1995, lo ha conosciuto in tv, nello spot del Maxibon diretto da Daniele Luchetti. In quel giovane ragazzo bolognese, Stefano Accorsi, ho subito riscontrato una innata capacità di creare empatia. Impossibile non sorridere di fronte a quell’improbabile Don Giovanni che cercava di parlare lingue straniere per fare colpo. Il cinema, proprio come quel gelato, lo aveva già assaggiato: del 1991, 30 anni fa, è il suo esordio nel Fratelli e Sorelle di Pupi Avati. Il maestro, pure lui di Bologna, capì subito di essere davanti ad un grande talento. Un talento che oggi è uno dei migliori attori della sua generazione ed un uomo che compie 50 anni.

Jack Frusciante è uscito dal gruppo (ph Claudio Iannone)

Jack Frusciante è uscito dal gruppo (ph Claudio Iannone)

Da Jack Frusciante a Radiofreccia

Dopo le prime apparizioni – nei film Un Posto (1992, di Luigi Zanolio), Strane Storie – Racconti di Fine Secolo (1994, di Sandro Baldoni), Facciamo Paradiso (1995, di Mario Monicelli: lui, non accreditato, interpreta un giovane studente) e nei videoclip dei mitici 883 (Senza Averti Qui Una Canzone D’Amore, sempre nel 1995) – il suo primo grande ruolo da protagonista è in Jack Frusciante è Uscito dal Gruppo (1996), pellicola diventata cult diretta da Enza Negroni tratta dall’omonimo best seller di Enrico Brizzi. Lui interpreta Alex, un ragazzo che perde la testa per Adelaide (Violante Placido), in un film che racconta la distanza sempre più grande tra genitori e figli. Dopo altre prove – Vesna Va Veloce (1996, di Carlo Mazzacurati), La Mia Generazione (1996, di Wilma Labate), Naja (1997, lui, proprio come nello spettacolo teatrale a cui ha preso parte e da cui è tratto, è diretto da Angelo Longoni) – nel 1998 è, nei panni di un partigiano, tra i protagonisti de I Piccoli Maestri, bellissima pellicola diretta da Daniele Luchetti tratta dall’omonimo romanzo di Luigi Meneghello. Nello stesso anno esce un altro cult, Radiofreccia, l’esordio registico di Luciano Ligabue, un film in cui un grande Accorsi si confronta con un personaggio che cade nella tossicodipendenza.

Radiofreccia (ph Chico De Luigi)

Radiofreccia (ph Chico De Luigi)

2001, l’anno della svolta

Dopo altri film italiani – Ormai è Fatta! (1999, di Enzo Monteleone), Un Uomo Perbene (1999, di Maurizio Zaccaro: lui recita con Michele Placido, che ritroverà come regista, e con la sua compagna dell’epoca, Giovanna Mezzogiorno) – e le prime esperienze all’estero – Capitani D’Aprile (2000, della portoghese Maria de Medeiros) e Tabloid (2001, del britannico David Blair) arriva il 2001, l’anno che segna la svolta della sua carriera. Escono infatti nelle sale tre pellicole di tre grandi registi che lo consacrano come attore: lo straordinario L’Ultimo Bacio di Gabriele Muccino (dove lui tradisce la promessa sposa Giovanna Mezzogiorno con una giovanissima Martina Stella); il drammatico Le Fate Ignoranti di Ferzan Özpetek (al fianco di Margherita Buy); lo struggente La Stanza Del Figlio di Nanni Moretti (premiato con la Palma d’Oro al Festival di Cannes). E non va dimenticato Santa Maradona film ambientato a Torino diretto da Marco Ponti in cui lui e Libero De Rienzo rappresentano i trentenni di 20 anni fa, già smarriti e senza orizzonti.

Santa Maradona (ph Guido Salvini)

Santa Maradona (ph Guido Salvini)

I film con Placido, la passione, il dramma 

Un anno dopo viene diretto per la prima volta da Michele Placido in Un Viaggio Chiamato Amore, pellicola in cui lui interpreta l’appassionato (tra genio e follia) poeta Dino Campana e la sua tormentata storia con la scrittrice Sibilla Aleramo (Laura Morante). Sempre con Placido alla regia, Accorsi recita poi nel metafisico Ovunque Sei (dove ritrova al suo fianco Violante Placido) e nel bellissimo Romanzo Criminale (2005, lui è il commissario Scialoja che cerca di contrastare i crimini della Banda della Magliana). Se il ragazzino del Maxibon era imbranato, in questi film Accorsi è ormai un uomo pieno di fascino e passione. Un aspetto che Giacomo Battiato inquadra e gli affida ne Il Giovane Casanova (2002, sui unico film – in tv – in costume). Nel 2004 ritrova il maestro Carlo Mazzacurati ne L’Amore Ritrovato, dove lo vediamo vivere un’appassionata storia d’amore con Maya Sansa, mentre l’anno successivo, 2005, è al centro di Provincia Meccanica, il primo lungometraggio di finzione diretto da Stefano Mordini, un regista che Stefano ritroverà 15 anni dopo nel recentissimo Lasciami Andare, film che ha chiuso Fuori Concorso la 77esima Mostra del Cinema di Venezia.

L'amorre ritrovato (ph Marta Spedaletti)

L’amorre ritrovato (ph Marta Spedaletti)

La Francia, il ritorno in Italia, la trilogia tv di Gagliardi

Di pari passo con la sua relazione con Laetitia Casta, tra 2006 e 2011, Accorsi gira diversi film in Francia – Triplice Inganno (di Jérôme Cornuau), Tutta Colpa di Fidel (di Julie Gavras), Solo Un Bacio Per Favore (di Emmanuel Mouret), Les Deux Mondes (di Daniel Cohen), La Jeune Fille et Les Loups (di Gilles Legrand), Baby Blues (di Diane Bertrand), Je Ne Dis Pas Non (di Iliana Lolitch), Nous Trois (di Renaud Bertrand), …Non Ci Posso Credere (di Philippe Claudel) – intervallati da nuovi incontri artistici con Ferzan Özpetek, nel bellissimo Saturno Contro (2007), e Gabriele Muccino in Baciami Ancora (2010). In quest’ultimo, il sequel de L’Ultimo Bacio, questa volta fa coppia con Vittoria Puccini (che sostituisce Giovanna Mezzogiorno) che ritrova anche ne La Vita Facile di Lucio Pellegrini, nel 2011, nello stesso anno in cui prende parte nel drammatico Ruggine, di Daniele Gaglianone. Stefano, ormai tornato in Italia, nel 2013 prima diventa L’Arbitro di Paolo Zucca e poi recita nel Viaggio Sola di Maria Sole Tognazzi (con Margherita Buy). Un anno dopo è ne La Nostra Terra di Giulio Manfredonia. In questi anni la sua popolarità torna alta anche sul piccolo schermo: prima nella serie Il Clan dei Camorristi (2013) e poi grazie soprattutto alla trilogia 199219931994 diretta da Giuseppe Gagliardi (lui è Leonardo Notte, un uomo spietato che cavalca gli anni di Tangentopoli e l’ingresso in politica di Silvio Berlusconi). 

Veloce come il vento (ph Andrea Pirrello)

Veloce come il vento (ph Andrea Pirrello)

Sempre più bravo

Eccezionale anche in teatro (ne Il Dubbio di Sergio Castellitto, 2009, nel Furioso Orlando di Marco Baliani, 2012, e nel Decameron di Giovanni Boccaccio, sempre diretto da Baliani 2014), la carriera di Stefano Accorsi fa un altro salto di qualità in Veloce Come il Vento, il film diretto nel 2016 da Matteo Rovere, dove lui (dimagrito per il ruolo, un ex tossico) è lo straordinario fratello maestro di Matilda De Angelis. Nel 2017 affianca Jasmine Trinca nel Fortunata di Sergio Castellitto, mentre nel 2018 ritrova prima Luciano Ligabue in Made in Italy (con Kasia Smutniak) e poi, per la terza volta, Gabriele Muccino per l’agrodolce commedia corale A Casa Tutti Bene. Prima del già citato ultimo film di Mordini, nel 2019 rieccolo diretto da Ferzan Özpetek ne La Dea Fortuna (con Edoardo Leo e Jasmine Trinca) e ne Il Campione di Leonardo D’Agostini, un film dove lui si trova alle prese con un giovane giocatore della Roma. Come un professore, un po’ attempato, ancora pieno di vita, che ha qualcosa da insegnare. E tanta passione, come lui, come Stefano Accorsi.

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